SEGRETARIATO ATTIVITA' ECUMENICHE - A.P.S.

gruppo di   Piacenza

ASSOCIAZIONE INTERCONFESSIONALE DI LAICHE E LAICI
PER L'ECUMENISMO E IL DIALOGO A PARTIRE DAL DIALOGO EBRAICO-CRISTIANO


“Con sguardo e azione profetici, ancor prima del Concilio, ci ha insegnato l’arte difficile e cruciale del Dialogo tra le religioni e le civiltà, di cui il nostro mondo ha sempre più bisogno. E lo ha fatto con il cuore accogliente di una grande, illuminata donna.”
Con queste parole, accanto alla foto di un volto sorridente, la città di Mestre dava la notizia della morte di Maria Vingiani, avvenuta il 17 gennaio scorso, e informava della cerimonia funebre che ha avuto luogo, giovedì, 23 gennaio, presso il Duomo di San Lorenzo di questa città in cui Maria è vissuta negli ultimi anni della sua lunga vita (98 anni!).
Maria Vingiani ha avuto molti doni dallo Spirito, in particolare il dono della profezia: ha sentito fin dalla giovinezza la necessità che, dopo tanti secoli di lotte e di divisioni, i cristiani intraprendessero il cammino della riconciliazione e del dialogo per essere testimoni credibili dell’annuncio evangelico, così come Gesù nella sua preghiera testamentaria aveva pregato il Padre (“Fa’ che siano tutti una cosa sola: come tu, Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi. Così il mondo crederà che tu mi hai mandato.”).
Molti durante la sobria intensa cerimonia funebre hanno fatto memoria dello spirito profetico e dell’intensa coraggiosa battaglia che Maria ha combattuto per l’ideale a cui ha dedicato la vita, l’unità dei cristiani, a partire dal dialogo con i fratelli ebrei, punto centrale, questo, della sua riflessione teologica (“Mi era ormai chiaro  -  aveva scritto nella sua “Memoria storica” nel 1988 -   che l’unica vera grave lacerazione era alle origini del Cristianesimo, e che per superare più facilmente le successive divisioni tra cristiani bisognava ripartire  insieme dalla “comune radice ebraica da cui siamo portati”.) Molti hanno dato testimonianza della vocazione particolare di questa piccola grande donna a cui il Signore ha chiesto di intraprendere in Italia il cammino dell’unità tra i cristiani e che – come ha detto  con acutezza Piero Stefani, l’attuale Presidente del SAE, il movimento ecumenico nato dalla volontà e dall’azione di Maria – ha accolto questo dono con un sì coraggioso ed entusiasta, senza venir mai meno all’opera intrapresa.
Il SAE! C’erano proprio quasi tutti gli amici del SAE che l’avevano conosciuta ed apprezzata a questo estremo saluto alla loro Presidente! Con gli occhi lucidi per la commozione del distacco ma con il sorriso per la gioia di ritrovarsi insieme dopo tanti anni di intenso lavoro ecumenico a dire grazie per quanto avevano ricevuto, giunti da tante città vicine e lontane, i soci SAE hanno costituito nella grande assemblea del Duomo di Mestre la parte più numerosa dei presenti, perché Maria aveva nel cuore due grandi amate famiglie: quella del sangue e quella del SAE (come ha sottolineato Meo Gnocchi, uno dei presidenti dell’associazione).
E la famiglia del SAE ha ascoltato con profonda commozione il discorso commemorativo del Vescovo di Vicenza, Mons. Beniamino Pizziol, la testimonianza lucida ed affettuosa del Pastore Massimo Aprile, rappresentante della FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), la memoria di Traian Valdman, parroco della Chiesa ortodossa romena di Milano, la preghiera degli esponenti del mondo ebraico, della Tavola Valdese,….
Ricordi, memorie, manifestazioni di gratitudine, ma anche preghiere perché il Signore, pur dinanzi ad una donna di tanti meriti e di tanta fede, la perdoni dei peccati che, come ogni creatura, anche Maria avrà commesso nella sua vita. Non la celebrazione di una santità data per scontata, come talora accade di sentire davanti ad alcuni grandi personaggi, ma la consapevolezza che tutti abbiamo bisogno della misericordia di Dio. Maria Vingiani sarebbe stata contenta di questa celebrazione, lei che da laica intelligente ed illuminata, rifuggiva dalla celebrità e dai clericalismi e che aveva affidato ad un Segretariato costituito da laici di tutte le confessioni il compito di portare avanti il cammino verso l’unità visibile della chiesa, frutto delle differenze riconciliate e non espressione dell’uniformità e dell’irenismo.
Elena Baldini e Lucia Rocchi, responsabili del SAE di Piacenza, hanno avuto il dono di essere tra i presenti a questa cerimonia funebre e sono tornate con nel cuore più forte e più impellente il desiderio di continuare a lavorare per questa unità.                Lucia Rocchi

 

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